martedì 24 marzo 2009

CHE GITA TRISTE...MILANO!

Milano per molti città stupenda,affascinante per me città che mi lega ad eventi tristi,anzi non proprio tristi ma amari....ma non da bere!

Un paio di volte ci sono stata di passaggio e la prima rientravo da uno dei miei viaggi burrascosi, avevo perso un treno in Francia e mi ero ritrovata sola, con la mia amica persa non so bene se in Francia o in Italia, ad aspettare una coincidenza che mi facesse arrivare in tempo utile per essere al lavoro in orario. Non vidi nulla di Milano se non la gigantesca stazione, che è decisamente imponente, e mi ripromisi di tornare assolutamente a visitarla perchè anche solo il duomo ne sarebbe valsa la pena.

Comuque come primo passaggio ero tristissima ed amareggiata NON VOLEVO ESSERE Lì!

Seconda volta ospite di un caro amico per una notte, sempre assieme ad una amica, prima di partire per un altro viaggio.

Ricordo che ci fece visitare la piazza centrale dove vidi il duomo e la galleria adiacente...era notte, molto suggestiva l'atmosfera ma io ero moralmente devastata il mio stato psicologico non era proprio dei migliori e partivo appositamente per fare un po' di ordine nella mia vita sentimentale e familiare. Per quanto rimasi affascinata ed a bocca aperta nel vedere la maestosità e la bellezza delle guglie del Duomo ….per quanto NON VOLEVO ESSERE Lì, NON VEDEVO L'ORA DI PRENDERE IL MIO AEREO E FUGGIRE VIA!
Anche questa volta mi ripromisi che sarei tornata, più serena e solo esclusivamente per VISITARE MILANO.

Come si dice?
“Non c'è due senza tre!”
ESATTO

Dove sono stata a “tirare” le somme per vedere, costatare, appurare se avevo fatto la scelta giusta riguardo la mia operazione? Se ero riuscita a salvare il salvabile e continuare a sperare?


MILANO




Purtroppo non fa per me....io e Milano non abbiamo assolutamente una buona intesa!

La visita è andata bene perchè il medico è stato molto chiaro,umano e scrupoloso...
MALE perchè mi ha confermato che ho fatto la scelta sbagliata perchè ho un'infezione batterica cronica ed ora avendo conservato le tube sono esposta al rischio che mi si ricrei un'analoga peritonite MA non solo!
Le mie tube, avendo subito uno “strapazzamento” come hanno avuto, sono probabilmente molto molto danneggiate e quindi SE (sottolineato che è un se molto improbabile e quasi impossibile) SE mai dovessi avere un ritardo devo IMMEDIATAMENTE effettuare un test di gravidanza e SE risultasse positivo sempre IMMEDIATAMENTE E CON MOLTA URGENZA effettuare un'ecografia perchè quasi sicuramente risulterà extra uterina.
WOW! CHE BOTTA!
Non solo, con il senno di poi, ho fatto la scelta super sbagliata........ se prima quando mi hanno operato non ho rischiato la vita ora se rimanessi incinta la rischierei di brutto!!!
Fine visita ore 12.00 …. i miei occhi già gonfissimi di lacrime ….ho voluto comunque visitare questa città che mi porta sempre tanta tristezza nel cuore senza averla mai visitata un pochettino!

Che tristezza è stata dura ma ho visto bene il pirellone, il duomo dentro e fuori, la galleria adiacente, via monte napoleone, il parco zeffirelli.....

Appena arrivati in pieno centro, scattate le foto per testimoniare che finalmente ho visitato decentemente questa città con il morale sotto le scarpe, una pseudo ricomposizione di un viso solcato da mille crisi di pianto nel tragitto ambulatoriopiazzaduomo decidiamo di fermarci a mangiare seduti in un localino tipico.
Ordiniamo,ci rechiamo alternati alla toilette,servizio velocissimo, mangiamo e a metà pietanza tra una mezza parola e l'altra (non avevamo molta voglia di chiaccherare in più io rischiavo di ricomiciare dal nulla a piangere) ci chiediamo come si chiama il win drink bar nel quale stavamo pranzando che era carino carino e.....................

ironia della sorte ...BASTARDELLA, il nome del locale qual'è?

Papà F........ come il nome di mio marito :-(
Siamo scoppiati in una risata misto isterica amara ! Finito di pranzare piano piano tristi tristi amari amari ci siamo incamminati verso la stazione dove con immensa gioia siamo saliti sul nostro treno e tornati a casa dove abbiamo cenato e sviscerato l'argomento.

Dopo cena ci siamo scambiati un forte abbraccio e mooolte coccole e addormentati serenamente dicendoci che:

"Quello che potevamo fare l'abbiamo fatto, ora cerchiamo di curare e STERMINARE questo bastardo di batterio poi tutto il resto non conta l'importante è che noi restiamo sempre e comunque una famiglia unita...non tutte le ciambelle vengono con il buco ma sono ugualmente e sempre buone, no?!"

mercoledì 18 marzo 2009

BASTA!!! VOGLIO ANDARE AVANTI E IN POSITIVO....

POTRO' SEMPRE DIRE: HO FATTO TUTTO IL POSSIBILE!

Quando il chirurgo è entrato con la telecamera dentro di me invece che trovare un “piccolo versamento” si è trovato a constatare che le mie tube erano completamente infettate, di dimensioni sproporzionate rispetto a quanto dovrebbero essere e completamente imbottite di materiale pustorolento.

Secondo la mia volontà ESPRESSA A CHIARE LETTERE E A GRANDE VOCE prima di entrare in sala operatoria, se non ero in pericolo di vita, il chirurgo doveva procedere a ripulirmi di tutto applicarmi un drenaggio e richiudere.

Invece esce dalla sala operatoria e chiede l'autorizzazione a mio marito di poter asportare le tube perchè infette e, presumibilmente, non più utilizzabili, poi lo chiama nella sala adiacente alla sala operatoria e gli mostra l'immagine di come si presentano. Mio marito rimane sconvolto ma allo stesso tempo gli rintuona in testa la mia chiara volontà di non asportare nulla dal mio corpo, gli rintuonano tutti i nostri discorsi di avere un figlio naturalmente ma non con ogni mezzo, se mi asportano le tube addio possibilità.. allora chiede se c'è una possibilità di curarle e il chirurgo molto alterato gli risponde che c'è ma che è una scelta MOLTO azzardata e che secondo lui è assurdo pensare di provarci e insiste con aggressività (gli urla in faccia):

“ Sono marce DEVE darmi il consenso ad asportarle non sono più utilizzabili!!! Ora ha intaccato solo queste non posso garantire che con la cura il batterio non si sposti e potrebbe intaccare altre parti...Ora l'utero e le ovaie sono sane ed integre se volete un figlio lo potrete avere comunque se poi andate all' estero è garantito!!!”

Mio marito è sempre più sconvolto e decide di chiedere anche ai miei famigliari che si trovano nella sala d'aspetto (tutte le mie sorelle,mia mamma,mia cognata).
Quando pronuncia la domanda ponendo le due alternative la risposta da parte loro è unanime: “NO! NESSUNA ASPORTAZIONE SI PROVA LA CURA!”
Come rientra a comunicare il non consenso a procedere, il chirurgo (che è pure il primario di ginecologia dell'ospedale!) sembra impazzire dalla rabbia ed aggredisce pesantemente mio marito accusandolo di essere pazzo e decide di telefonare al direttore sanitario dell'ospedale perchè non accetta il rifiuto, ma questo gl' impone di dovere rispettare la volontà della paziente, in questo caso io che ero in anestesia totale con tre “ferri” conficcati in pancia in attesa che si decidesse come procedere, che a CHIARAMENTE ha espresso prima di entrare in sala operatoria anche se solo verbalmente MA l'ha espressa davanti a testimoni quindi lui non può procedere in altro modo se non c'è pericolo di vita.
Il chirurgo urla anche contro il direttore sanitario e poi sbatte pesantemente il telefono per richiuderlo e chiamare immediatamente i medici legali per avere una consulenza anche da loro …. LUI vuole ad ogni costo procedere con l'asportazione.
Mentre è al telefono con i medici legali, mio marito si sente, attraverso il suo cellulare privato perchè si conoscono bene, con il direttore sanitario che lo tranquillizza sulla decisione presa, ossia... ha preso la decisione giusta e non poteva decidere in altro modo, il chirurgo è bravissimo nel suo lavoro ma, proporzionalmente, scarsissimo nei rapporti umani e che non doveva farsi intimorire da questo suo modo aggressivo.
Anche i medici legali contraddicono il chirurgo momentaneamente “pazzo” .... così mi ripulisce da tutto il materiale posturolento,mi disinfetta accuratamente, applica il drenaggio,il catetre e mi richiude...il tutto incazzato nero con me,mio marito e la mia famiglia. Quando esce dalla sala operatoria si dirige verso i miei famigliari con passo deciso, dito indice alzato accusatorio e gli urla in faccia indicandoli ad uno ad uno e con voce molto ma molto aggressiva:
“Voi non avete avuto fiducia in me! Io lo so fare il mio lavoro!”

Il primario chirurgo è incazzato nero con me, si sente costretto a curarmi contro la sua volontà, mio marito,la mia famiglia e tutti, i tanti amici che mi vengono a trovare continuano a ripetermi che ho fatto la scelta giusta, azzardata, ma giusta.

Perchè allora mi sento così confusa e in colpa? Perchè mi sembra di avere sbagliato facendo questa scelta? Se fossi stata sveglia e mio marito avesse potuto consultarmi cosa avremmo scelto?
Sono psicologicamente a pezzi, ho una grande confusione in testa mi viene da piangere ma non riesco ad esternare chiaramente i mille pensieri contrastanti che affollano la mia mente.


BASTAAAAAAAAAAA!


Abbiamo fatto la scelta giusta e comunque non si può tornare in dietro quindi basta cercare altre giustificazioni DEVO andare avanti positiva e determinata per vincere questa guerra.
Non sono sola e mi si riempie il cuore di gioia nel constatare quante persone mi vogliono bene e mi stanno sostenendo GRAZIE!

Ora via i pensieri negativi e recriminazioni del passato, dobbiamo affrontare il presente e vedremo cosa ci riserverà il futuro... la cosa importante è che NOI SIAMO UNITI e tutto sarà più facile!

lunedì 16 marzo 2009

L' INIZIO DEL DELIRIO FINALE!


L'operazione era prevista per le 14.30 ma io non ho firmato in tempo e così sono stata spostata alle 19.30... il primario si è decisamente alterato quando gli ho comunicato la mia FERMISSIMA volontà che non potesse fare altro che entrare nel mio apparato riproduttivo con le sonde, effettuare una pulizia e disinfezione e applicarmi il drenaggio.
Ho firmato, ora devo solo attendere il mio turno.. mi commuovo a ripensare quanto sono stati tutti presenti e disponibili tutti per fare in modo che le 5 ore che mi separavano da questa mia scelta obbligata fossero le meno pesanti possibili. La mia famiglia, i miei nipoti,mia cognata e i miei suoceri e mio marito che non ha esitato mai nel consultarsi con più persone possibili per farmi sentire sicura e convinta di aver preso la decisione più giusta.
Tra una chiacchiera e l'altra, arriva un'infermiera con le indicazioni pre operatorie e il camice specifico da indossare.... è incredibile come la paura anzi il terrore di un'operazione abbia sedato momentaneamente il mio vomito e la mia diarrea, più il vomito che la seconda, comunque non ho vomitato per nulla in queste 5 ore e ho avuto solo tre scariche.
Mi vengono a prelevare e mi sento serena, mi sento in buone mani, mi hanno rassicurato che è il migliore laparoscopista dell'Emilia Romagna e comunque non può danneggiare la mia fertilità perchè non ha il mio consenso.
Sono entrata in sala operatoria alle 19.30 circa, riicordo il momento che sono passata con la barella attraverso la porta che separa la sala pre operatoria dalla sala operatoria vera e propria ed esattamente sopra la porta c'è appeso un grande orologio. Prima di farmi attraversare quella porta le infermiere hanno dovuto impazzire parecchio per sostituirmi l'innesto della flebo (il quarto in un giorno e mezzo che mi sostituivano) perchè non funzionava più e non riuscivano a trovarmi una vena buona in entrambe le braccia. Finalmente ne trovano una piccola sul dorso della mia mano sinistra e così eccomi che attraverso la porta e vengo posizionata sotto una luce fortissima, l'anestesista mi si avvicina e mi dice qualche cosa che non ricordo perchè piano piano la luce da intensa diventa sempre più sfuocata fino al buio poi mi risveglio che mi stanno trasportando verso l'ascensore e vedo la faccia di mio marito poi giro la testa e vedo le mie sorelle,mia mamma, mia cognata e torno a guardare mio marito e gli chiedo:
“com'è andata?”
ma lui non mi risponde un bel chiaro e convinto “BENE! STAI TRANQUILLA!” ma un
“bene, stai tranquilla riposati ti racconto domani!”
io insisto nel ripetere la domanda
“com'è andata? Com'è andata? Com'è andata?”
guardo mio marito poi giro la testa vedo che nessuno dice nulla di più che fievoli “bene! Bene! Riposati!” così riguardo mio marito fisso negli occhi e lui mi dice per l'ultima volta sempre molto incerto “ stai tranquilla ti racconto tutto domani!”
La mia mente comincia a vagare e ho come dei flash, ricordo l'ora che sono entrata in sala operatoria erano le 19.30, l'intervento doveva durare una mezz'oretta ma poi vedo il buio e un' altro flash quando esco vedo l'orologio che segna le 21.30. Mio marito così incerto nel rispondermi, tutti che non si esprimevano con giovialità, perchè sono stata dentro così tanto? Cos'è successo?
Non ricordo il passaggio dall'ascensore alla mia camera, nel mentre che ho questi flash mi risveglio nel mio letto, nella mia camera del secondo piano di ginecologia, seduta a fianco del mio letto c'è solo mia mamma che mi tiene una mano e le chiedo cos'è successo ma lei tentenna un po' nel rispondermi ed io ho dei forti dolori, una nausea pazzesca e comincio ad avere degli sforzi di vomito così riesce a non rispondermi affatto. Non ricordo dopo quanto tempo siano entrati ma ad un certo punto entrano una ginecologa (coincidenza non lo so ma era la mia migliore amica alle scuole medie) ed un chirurgo ginecologo che era in sala operatoria al fianco del primario che mi ha operato e così chiedo a loro “com'è andata? Cos'è accaduto?”
Con sorpresa mi rispondono “perchè cos'è accaduto?” poi non mi lasciano spiegare e mi informano che..... le cose non sono andate come dovevano, quando sono entrati con la telecamera hanno visto che l'infezione aveva colpito pesantemente entrambe le mie tube di fallopio e le aveva completamente occluse ed erano, testuali parole, marce di pus infetto e avrebbero dovuto asportarle ma che avendo io espresso molto chiaramente di non intervenire se non in caso di vita o di morte non hanno potuto fare altro che aprirle, ripulirle e richiuderle. Hanno disinfettato tutto l'apparato riproduttivo e posizionato un drenaggio ed ora causa di questa scelta dovevo assolutamente effettuare una lunga cura di antibiotici che però non garantivano una risoluzione dell'infezione e che quindi c'è la possibilità che debba rieffettuare un altro intervento per asportarle. Il colpo più duro è stato quando mi hanno informato che comunque erano talmente danneggiate che anche se non le ho asportate sono tube che non faranno MAI più la loro funzione: quindi sono sterile.
WOW! Ascoltavo ma NON CREDEVO A Ciò CHE SENTIVO, guardavo il ginecologo in viso e lo vedevo teso, nervoso, poi guardavo mia mamma che era sconvolta, le lacrime mi solcavano il viso
mi sentivo disperata,indifesa e incredula che stesse accadendo veramente a me.
Mentre il chirurgo ginecologo insisteva nel sottolineare che avevo fatto la scelta sbagliata mia madre alternava lo sguardo da me a lui poi ad un certo punto l'ha fermato dicendogli:
“Scusi! Ma non lo vede com'è sconvolta? Deve per forza insistere a sottolineare che secondo lei ha fatto la scelta sbagliata?”
Così facendo mi ha dato il coraggio di reagire e sono intervenuta dicendo, fissandolo negli occhi:
“Se mi fossi svegliata senza una parte di me non so se sarei riuscita ad affrontare ed accettare la cosa, in più le chiedo quindi non posso neppure più sperare in un miracolo per avere un figlio?”
Lui mi ha risposto “certo può sperare giusto in quello, un miracolo!”
allora io ho subito risposto: “la conosce BENE mia cognata e la mia bellissima nipotina vero? Bhè! Loro sono un miracolo vivente, la prima perchè è viva la seconda perchè è stata concepita quindi io CREDO nei miracoli e mi aggrapperò a questo. Se me le avevate asportate non potevo aggrapparmi a nulla, se ne rende conto? Non potevo dire di aver fatto tutto il possibile, di averci provato. Comunque lei mi dichiara che è certissimo che da queste mie tube non passerà MAI più nulla?”
A questo punto interviene la mia amica ginecologa “Piano, la certezza assoluta non la si può avere, in ginecologia 2+2 non fa sempre 4 ma per l'infezione che avevi e lo stato di gravità in cui il primario a trovato le tue tube è molto probabile che siano inutilizzabili. Comunque ora non puoi tornare in dietro, dovrai sottoporti ad una cura pesante di antibiotici e una lunga degenza perchè la peritonite è ancora attiva e solo se riuscirai a combatterla potrai dire di averle salvate e aver salvato la possibilità di avere figli grazie ad un miracolo. Ora riposati, cerca di dormire e domani affrontiamo quel che dovrai fare!”
Riposati, come si fa a riposare dopo una notizia così sconvolgente? Venerdì scorso ero la donna più felice del mondo, mi aveva visitato la mia ginecologa e tutto era perfetto come se dovessi rimanere in cinta la sera stessa, entro in pronto soccorso dal nulla e mi dicono che ho una colica renale che poi si è trasformata in una piccola emorragia diventata poi in una infezione ed ora sarei dovuta essere, secondo loro, una trentaseienne desiderosa di avere figli (non disperata per non venivano, dispiaciuta ma cosciente che la natura deve fare il suo corso) sterile perchè, senza nessun tentativo di una cura, mi avevano asportato le tube?
Certo per loro è facile dire: “tanto potrai avere comunque dei figli, basta che ti sottoponi all'inseminazione artificiale!”
Peccato che noi, mio marito ed io abbiamo abbondantemente affrontato quest'argomento e raggiunto un pensiero unanime: NON VOGLIAMO un figlio ad ogni costo, con ogni mezzo! Se naturalmente viene, siamo contentissimi altrimenti ci consideriamo comunque una famiglia e la nostra voglia di donare del bene ad un figlio possiamo riversarla verso i nipoti oppure verso un adozione!
Noi la pensiamo così, che sia giusto o sbagliato per gli altri non ci interessa, siamo in accordo noi e siamo felici di questo nostro comune pensiero.
Tutta la notte la passo a delirare, vomitare e c...., la diarrea non mi è passata affatto!
Sfogo la mia rabbia per questa mia situazione contro tutti e tutto, mia madre me lo racconta solo dopo qualche giorno, ha voluto aspettare che io prendessi veramente coscienza di ciò che era accaduto.
Il giorno seguente mio marito mi racconta la sua versione dei fatti e....non è che hanno seguito le mie volontà.... sono stati costretti a seguire le mie volontà, ecco perchè non è venuto il primario a comunicarmi com'erano andate le cose e l'altro medico chirurgo che è venuto la sera prima, mentre mi parlava era teso!!!

mercoledì 11 marzo 2009

PENSAVO DI AVERE TOCCATO IL FONDO, INVECE....


Ore 07.00 di martedì 27, mio marito è tornato con tutto l'occorrente per passare qualche giorno in ospedale, ho già avvisato mia mamma che mi raggiungerà tra breve così da consentire a mio marito di organizzarsi con il suo lavoro. Io continuo ad avere un grande dolore alla pancia e al baso ventre, non riesco a toccarlo. Alle 8.30 passa il primario in visita e dopo una prima occhiata alla mia cartella, chiede di visitarmi in ambulatorio...NOOOO! Nuovamente mi torturerà per giungere alla stessa conclusione del ginecologo di turno che c'era questa notteeee!!!
Mentre entro nell'ambulatorio vedo arrivare mia mamma sconvolta dalla mia chiamata (l'ho svegliata alle 6 del mattino dicendole di organizzarsi, anta fuori città, per un paio di giorni ma non le ho spiegato molto bene com'era la situazione, anche se avevo cercato di tenere una voce tranquilla e non allarmante).
Sempre a fatica, abbracciandomi la pancia mi riposiziono sulla sedia delle visite, il primario è un uomo piccolo, con un po' di barba ingrigita dall'età non più giovane, occhi chiari di ghiaccio inespressivi, il suo atteggiamento è sbrigativo e decisamente poco attento allo stato psicologico e psicofisico delle pazienti... mi sentivo una cavia da laboratorio più che una paziente!
Pure lui come prima cosa mi tasta violentemente l'addome... una, due, tre volte, la quarta non è riuscito ad avvicinare la mano perchè l'ho fermata in volo e gli ho URLATO “mi fa maleeee!!!” fissandolo in quei suoi occhi freddi ed inespressivi.
Come se nulla fosse, si è spostato, ha preso l'ecografo e si è preparato per farmi un'ecografia vaginale...ANCORA?!
Stesso risultato, piccola emorragia nel duglas, ma non soddisfatto ha voluto anche visitarmi e il dolore è stato nuovamente lancinante. Finalmente mi invita a rivestirmi e mi rassicura che secondo la sua visita ed il risultato degli esami del sangue che mi avevano effettuato durante la notte, l'emorragia non si stava espandendo ma doveva solo riassorbirsi quindi nulla di preoccupante, poi mi liquida velocemente informando le infermiere presenti che mi avrebbero tenuto in osservazione per altri 2 giorni e che se non si riassorbiva allora bisognava intervenire.
Io ho capito solo che dovevo stare tranquilla MA non avevo capito se questo dolore lancinante sarebbe calato con medicinali o come sarebbe sparito. Devastata mi faccio riaccompagnare in camera dove mia madre cerca di capirci qualche cosa ma logicamente fa molta fatica, neppure io e mio marito ci stiamo capendo molto, l'unica cosa certa è che dobbiamo aspettare e che non è nulla di grave.
Gli antidolorifici fanno un buon lavoro ma hanno una breve durata, approfitto di un momento in cui sono meno dolorante per avvisare l'ufficio e soprattutto il capo che pure io per un paio di giorni sono ko.
Ore 12.00 circa, comincio ad accusare una forte nausea e gli antidolorifici sembrano non fare più effetto. Il dolore al basso ventre piano piano ricomincia a farsi sentire sempre più tagliente, mi hanno proibito di mangiare. Comincio a lamentarmi e mia madre si sente impotente non si può fare nulla se non aspettare e l'antidolorifico potranno iniettarmelo solo tra qualche ora, ma ecco che c'è un ulteriore svolta... e non positiva! Comincio ad avere i classici effetti di un virus intestinale:
vomito e diarrea. WOW! CHE GIOIA, mi mancava!!!
Non so come sono arrivata al pomeriggio inoltrato, i minuti mi sembrano ore e ho perso il conto di quante volte ho già vomitato e mia madre non arriva ad aiutarmi nel pulirmi le mie parti intime che già mi sporco nuovamente.
Passa a trovarmi una ginecologa amica di mia sorella e mi “rassicura” che è tutto sotto controllo e che il vomito è un effetto collaterale per il riassorbimento del sangue, l'anomalia è la diarrea ma che comunque devo armarmi di pazienza e tra un paio di giorni sarà tutto un brutto ricordo. Altra cosa che ha comunicato è la “grande” rassicurazione
“sarà molto doloroso!!!”
Che carina vero? :-/
Come esce dalla stanza mi lascio andare ad un piccolo pianto, guardo mia madre e mio marito e dico CHE INCUBO!
Passo una notte d'inferno, per fortuna che la mia compagna di stanza ha il sonno pesante l'idea di costringere pure lei a stare sveglia mi angosciava, come se non bastasse il dolore, il vomito e la diarrea, quando vengono a cambiarmi la flebo a mezzanotte, questa non parte e devono forarmi da un'altra parte perchè la vena non prende più... che sarà mai? Peccato che non riescono a trovarmi le vene, sono troppo in profondità e sottili! Mezz'ora e finalmente mi fora, parte a fatica e mi fa male ma devo resistere tra un paio di giorni sarà tutto finito.
Mercoledì 28 Sono devastata non ho chiuso occhio e il dolore è sempre più forte sembra che qualcuno con un coltello affilato in malo modo si stia divertendo a tagliuzzarmi, dall'interno, tutta la pancia e le ovaie ed ogni tanto controlli con degli spilloni appuntiti se è tutto ben frollato...senza contare lo stomaco che è completamente accartocciato causa le innumerevoli volte che ho vomitato della bile e il bruciore alle parti intime posteriori causato dalla diarrea.
MI FACCIO LETTERALMENTE SCHIFO!
La vita in ospedale inizia alle 6 con misurazione della temperatura e della pressione, ieri sera alle 20.00 ho avuto un picco di temperatura a 38, questa mattina è nuovamente 37.4 ma come sempre io mi sento un catorcio e soffro come mai avrei pensato di poter sopportare e l'infermiera mi dice “bene! Bene! Pressione ok! E la temperatura è calata, ora ti porto le medicine”
Bene stò paio di ….. ok! Calmiamoci, lei fa solo il suo lavoro... ore 8.00 mi lasciano un the per colazione ma non riesco a berne se non qualche sorso poi cambio flebo....
em! Veramente lasciano sul tavolo un numero indescrivibile di bottiglie di flebo, forse alcune sono anche per la mia vicina?
Nooo! Tutte mie? Fantastico!
Finita la prima bottiglia, come immaginavo, la mia vena non ne vuole più sapere e si rifiuta di fare entrare altro liquido quindi altra mezz'ora per cercare un'altra vena e altro foro.
Ore 9.30 passa il primario in visita, controlla i miei esami, del prelievo che mi hanno fatto tra una flebo e l'altra quindi altro foro nel braccio opposto a dove tengo la flebo, poi mi convoca per un'ulteriore visita ecografica perchè non riesce a comprendere come mai continuo a sentire ancora così tanto male al basso ventre. Tanto da impedirgli nuovamente di toccarmi.
Ore 10.30 dopo un ecografia dolorosissima m'informa che devo essere operata
COSAAAAAAAAAAAAA??????????????????
comincia a dire che ho un infezione molto grave in atto che devo urgentemente firmare e dispone con i presenti di avvisare la sala operatoria.
La prima cosa che mi viene da dire appena riesco ad attirare la sua attenzione è stata “ e se non firmo?”
L'ho sconvolto! Mi ha guardato fisso negli occhi con uno sguardo “assassino” come per dirmi “come osi pensare di contraddirmi e non firmare?” poi dopo un nano secondo ha cominciato a elencarmi i miei diritti in modo cantilenante come se stesse parlando con una pazza incosciente e stupida. Finito la litania gli preciso che prima di firmare una cosa così importante volevo parlare con mio marito e capire bene cosa stavo firmando...lui sembra capire la mia preoccupazione e mi rilascia i fogli con tutti i vari consensi che avrei dovuto sottoscrivere.
Esco dolorante, sconvolta e con la testa che mi pulsa, tremo dalla paura non riesco a capire..... fino ad ieri sembrava una cosa dolorosa ma veloce, questa mattina invece mi vogliono tagliare... arrivata in camera vomito immediatamente, invio un sms disperato a mio marito che mi raggiunga immediatamente e poi inizio ad analizzare la situazione con mia mamma che è stanchissima per la notte in bianco appena trascorsa, ma soprattutto per la sensazione d'impotenza che aumenta sempre più, dato che venerdì ero una donna sana e felice, ieri, martedì ero distrutta dal dolore ma sembrava tutto sotto controllo, oggi mi vogliono operare d'urgenza perchè dicono che c'è un'infezione che mi stà distruggendo l'apparato riproduttivo. Cosa rischio se firmo? Cosa vuole veramente farmi questo primario? Ho il tempo per consultare un' altro medico? Cosa rischio se non firmo?
Mio marito non è ancora arrivato quando entra l'anestesista per il colloquio pre operatorio, acconsento a rispondere a tutte le domande ma anche questo non lo firmo, non riesco a capire se ho delle alternative oppure no. Ecco! Arriva una mia sorella e mio marito, il mio cellulare squilla impazzito, le altre mie sorelle mi chiamano per darmi supporto e sostegno. Due infermiere entrano per cercare di capire come mai non voglio firmare e così spiego a tutti i presenti che la mia paura è :
il primario mi ha detto, dopo che insistentemente ho chiesto più spiegazioni, che ho questa GRAVE infezione e che lui effettuerà una laparoscopia diagnostica e di disinfezione. Un operazione di mezz'ora dalla quale ne uscirò con tre taglietti, anzi 4, microscopici e un drenaggio da dove farà fuoriuscire quel che mi stà devastando. L'urgenza nasce dal fatto che ho gli esami del sangue sballatissimi, in particolare i globuli bianchi, sintomo di forte infezione e che se aspetto rischio che dal duglas, dove sembra essersi sviluppata, possa intaccare anche altre parti come utero,ovaie e chi lo sa. Perchè, allora, mi chiede l'autorizzazione scritta a potermi asportare qualcosa se secondo lui ora non ce né bisogno? Sinceramente di lui come laparoscopista, come chirurgo, mi fido ma come decisioni estreme da prendere non mi risulta che sia una persona obbiettiva ed io esco da poco dall'esperienza, sempre in questo reparto, di mia cognata che me l'hanno dimessa con un'emorragia interna in atto ed è viva per miracolo!!!
Perchè dovrei fidarmi di questa persona?
Perchè non ho scelta! :-( Mio marito si consulta con carissimi amici, dottori e lo zio chirurgo che abita fuori città e l'unica risposta è:
devo assolutamente farmi operare ma posso esprimere davanti a testimoni che non si possano effettuare asportazioni se non solo in caso di vita o di morte.

martedì 3 marzo 2009

UN ATTIMO PRIMA COMPRAVO UN PROFUMO, UN ATTIMO DOPO SONO RICOVERTA IN OSPEDALE


Lunedì 26 gennaio sono le 19.00 e siamo ancora dentro alla profumeria ad ascoltare lo sfogo di un'amica di mio marito...non ci vedo più dalla fame ma soprattutto non sopporto più di stare dentro questo negozio mi sento nervosa mi gira un po' la testa.
Altro che mal di testa per la troppa fame!!!
E' proprio vero quando meno ce lo si aspetta...la botta è più forte e fa più male!

Ok! Inizio dall'inizio...

Venerdì 23 ore 17.00
Arrivo puntualissima al mio primo appuntamento, del 2009, dalla ginecologa e sono tranquilla mi sento bene e ho le idee molto chiare:
o ricomincia visitandomi con ecografia compresa e mi prescrive tutti gli esami come se non mi avesse mai visto oppure non mi vedrà più! Sono 6 mesi che mi sottopone sempre e solo ad un esame (che regolarmente risultava sballato) mi ha prescritto un po' di antibiotici ma mai che mi abbia visitato o fatto un ecografia.
Ore 18.00 esco volando dalla felicità, ecografia completa e visita: RISULTATO? Sono sanissima e la prossima settimana effettuerò gli esami del sangue e un tampone, che secondo la dottoressa risulteranno perfetti e finalmente chiuderò con tutte queste visite.
Come arrivo da mio marito gli comunico subito la bella notizia e lui mi aggiorna sui programmi del fine settimana … ha deciso di cucinare una lepre in salmì, quindi passeremo tutto il sabato sera in cucina per poi passare la domenica in campagna e cenare con amici con delle strepitose tagliatele al sugo di lepre e carne cotta alla brace!

Sabato 24 è un classico pre festivo, qualche commissione al mattino, un po' di spese al supermercato pranzo e pomeriggio in casa a stirare controllando di tanto in tanto la lepre che si cuoceva lentamente in cucina. La sera ero un po' stanca e sarà per il forte profumo del ragù di lepre che mi sento sazia e decido di cenare con un the e qualche biscotto.

Domenica 25 mattina tranquilla, colazione e passeggiata in centro un pranzetto leggero e via verso la campagna per riscaldare l'ambiente e accendere un bel fuoco per la sera.
Gli amici non tardano ad arrivare e l' atmosfera è veramente molto bella...fuoco acceso,tavola ben apparecchiata, ragù di lepre venuto gustosissimo e tagliatelle artigianali fatte da mia suocera!
Ore 20.00 tutto pronto SI CENA! Una, due, tre forchettate delle stupefacenti tagliatelle ed io mi sento lo stomaco gonfio, mi sento sazia! Penso ”pesantucce le tagliatelle alla lepre! “ anche se sono la sola a non riuscire a mangiarne oltre e cedo il mio piatto a mio marito che incredulo lo accetta anche se rimane sorpreso e mi guarda con sospetto. Dopo un' oretta lo stomaco mi si riapre e riesco a mangiare un po' di carne con un po' di pane.

Lunedì 26 ricomincia la settimana lavorativa, la mia collega venerdì scorso ha inviato il certificato medico e non sarà presente per una settimana e così sono sola, mi organizzo il lavoro per fare in modo che quando tornerà potrà trarre le somme e preparare bene tutti i conti per il prossimo collegio sindacale che non è poi così lontano.
Nel pomeriggio le faccio uno squillo per sentire come si sente e alla sua contro domanda “ e tu? Come stai?” rispondo “ Benissimo! Tra poco arrivo a casa e con mio marito credo che andremo in profumeria poi finalmente a casa ho già fame, ieri sera mi sentivo un po' gonfia di pancia ma probabilmente sono state le tagliatelle alla lepre che mi hanno stuccato, era da sabato che inalavo il loro profumo ah!ah!ah!”
Ecco che mi ricollego all'inizio di questo mio racconto...sono le 19.00 e siamo in profumeria.... finalmente alle 20.00 rientriamo a casa, tra una chiacchiera e l'altra prepariamo la cena MA io improvvisamente sento nuovamente uno strano gonfiore alla pancia e la fame è svanita così opto un'altra volta per un thè con qualche biscotto.
Ore 20.45 sono comodamente sdraiata sul divano e sento una forte fitta alla pancia che piano piano si fa sempre più insistente e costante e dalla pancia si è spostata verso il basso. Non riesco a stare in una posizione se non per pochi minuti, mi siedo, poi mi sdraio su un fianco poi sull'altro ma nulla il dolore rimane costante, così decido di prepararmi il vecchio rimedio della nonna: una dolce borsa dell'acqua calda, che io posseggo con un copri borsa di peluches a forma di tigre.
Mio marito si agita ma lo tranquillizzo e, mentre lui deve uscire per andare al lavoro, io mi dirigo verso il letto e lo rassicuro che con una rigenerante dormita abbracciata al mio caldo tigrotto, tutto sarebbe passato.
MAGARI!
E' mezzanotte e sono piegata in due dal dolore con le lacrime agli occhi, ora sento un grandissimo dolore al basso ventre, all'altezza delle ovaie, in particolare nel lato destro e mi si è spostato anche alla schiena, all'altezza del rene destro per non parlare del fatto che non riesco in nessun modo a stare seduta.
BASTA! Vado al pronto soccorso, chiamo mio marito e lo avviso che venga a prendermi perchè non ce la faccio più.
Ore 00.30 siamo al pronto soccorso e appena arrivata aspetto solo 5 minuti e mi registrano subito, due domande di routine poi appena termino di descrivere i miei sintomi e il mio dolore mi fanno un test immediato alle urine e...... COLICA RENALE.
Immediatamente mi mandano dal medico di turno dove mi visitano più accuratamente e mi fanno la classica domanda: “ è in gravidanza?” ed io li sconvolgo rispondendo “non lo so, non prendo precauzioni da anni e venerdì ho effettuato una visita ginecologica che mi ha confermato che sono alla fine dell'ovulazione quindi può essere che questa sia la volta buona ma è troppo presto per dirlo!”. Il medico decide di trattarmi come se fossi in gravidanza in attesa di una visita ginecologica immediata, del test di gravidanza (anche se inutile, appunto, troppo presto perchè risulti positivo!) e un' ecografia addominale per vedere se ci sono tracce di calcoli, nel frattempo mi prescrive una flebo di un blando antidolorifico e la classica flebo di fisiologia.
L'antidolorifico comincia entro breve a fare effetto e il dolore diminuisce e torna tollerabile, un dolore sordo, costante ma tollerabile, tanto che sono già le 3.00 e decido di costringere mio marito a lasciarmi da sola in pronto soccorso per andare a casa e riposare un po'.
La situazione sembra sotto controllo e le cure invece decisamente lunghe, quindi avrò bisogno di lui, riposato, per l'intero giorno che non tarderà molto ad iniziare. Poco convinto mi saluta ed io riesco pure ad addormentarmi un po', sono dentro la sala d'attesa del pronto soccorso, assieme ad altre 3 persone, un'anziana che non è più in grado di comunicare con il resto del mondo se non con lamenti rauchi e poco aggraziati, un'altra anziana che non è cosciente di dove si trovi in questo momento e chiede continuamente che ore sono, che deve fare pipì (ha in catetre ma non se ne rende conto) e vuole andare a casa , quest'albergo non le piace perchè c'è troppa luce e non riesce a dormire, per completare il cerchio un uomo, sordo come una campana, che si è procurato uno strappo alla schiena e nega di essere lui stesso il responsabile di questo strappo per aver sollevato non ho ben capito cosa come se fosse un ragazzo dal fisico atletico ed allenato.
Nel mezzo di tutto questo caos riesco ad assopirmi e sento solo voci lontane, fino a quando arriva un infermiere e con ben poca simpatia mi preleva (sono sdraiata sopra ad una barella) e alla mia domanda “dove mi porti?” tarda a rispondere ed in modo veramente triste “ via, dove vuoi che ti porti!”.
Sono dentro una stanza con un medico del 118 che con fare molto sbrigativo, poco gentile e senza tanti riguardi per il mio male mi chiede di sollevare la maglia e prepara l'ecografo...ok! Mi fa un ecografia, penso, non fa male.... le ultime parole famose, avete mai fatto un ecografia addominale completa e profonda alla ricerca di calcoli o sabbiolina sospetta con un dolore tremendo in questa zona?
Fa un male tremendooooooooooooo, indescrivibile. Vero! Io ho una soglia del dolore molto bassa ma un dolore così forte non ricordo di averlo mai provato, oltre al fatto che più io urlavo dal male più questo spingeva e ravanava contro la mia pancia, il mio stomaco, il mio basso ventre con quel cavolo di strumento ricoperto di gel freddissimo!
Risultato? Nulla tutto pulito, probabilmente stavo espellendo della sabbia impercettibile ad occhio nudo che mi infiammava le vie urinarie, anche se io non percepivo nulla in quella zona dato che quando facevo pipì non sentivo dolore o bruciore ma ...per me non ci ha capito un cavolo e non sapeva come giustificare il fatto che mi faceva così male! Sempre insensibile al mio stato sotto schock per il dolore che mi aveva appena procurato mi porge un fazzoletto per il naso di un puffo e mi invita a pulirmi dall'immenso quantitativo di gel che è cosparso il mio addome e ventre e nel frattempo chiama l'infermiere che mi riporti in sala d'attesa per la visita ginecologica dato che lui non ha trovato nulla! L'infermiere mi abbandona nel mezzo della sala d'attesa con la faccia rivolta al muro senza preoccuparsi di lasciarmi il campanello a portata di mano per eventuali necessità e sparisce. Sono ancora sconvolta con le mani e le braccia che stringono la mia pancia ancora dolorante quando ho un attacco improvviso di fitte lancinanti...per rispetto delle altre persone che come me sono in questa cavolo di sala d'attesa e stanno soffrendo cerco di trattenermi e non urlare ma non resisto a lungo e scoppio in un pianto disperato ma nessuno di competente sembra essere interessato al mio improvviso dolore, così la signora che assiste l'anziana incapace di comunicare con il mondo esterno, gentilmente, si avvicina e preme il pulsante per chiamare l'infermiere\a, che quando arriva mi guarda con faccia impassibile quasi più verso l'indispettito e poi mi dice andrò a prenderti un'altra flebo di antidolorifico!
Dai và! Secondo te io mi stò divertendo, cosa dici questa notte non sapevo come fare mattina e sono venuta qui a romperti le scatole così per fare qualcosa di diverso? STRONZO! Era un infermiere!!!
Un po' mi sono pentita di aver spedito a casa mio marito ma allo stesso tempo sono già le 4.30 ed io sono ancora qui in questa cavolo di sala senza aver avuto nessuna risposta e nessuna soluzione al mio dolore...non potevo permettere che si facesse tutta la notte in bianco, avrò bisogno di lui durante tutto il giorno, così mi faccio forza e con il viso bagnato di lacrime prego perchè l'antidolorifico faccia presto a fare effetto.
Ore 4.45 mi vengono nuovamente a prelevare e mi portano al secondo piano in ginecologia per una visita e un'ecografia. Scendo a fatica dalla barella, mi spoglio e salgo sulla poltrona per la visita, informo il ginecologo di turno che ho effettuato la stessa identica visita venerdì scorso e risultava tutto perfettamente sano e che il dubbio che potessi essere in gravidanza derivava solo dal fatto che non prendo precauzioni e che ero nella fase finale dell'ovulazione ma che comunque era troppo presto perchè si potesse vedere, poi lo informo che all'accettazione del pronto soccorso mi hanno diagnosticato una colica renale. Il medico prende atto di tutto quel che gli dico e si avvicina, comincia tastandomi, pure lui, l'addome ed io urlo istericamente poi alla terza “palpata” gli fermo la mano fissandolo con uno sguardo implorante, con gli occhi pieni di lacrime, perchè la smettesse di “torturarmi”. Sconvolto si ferma e prepara l'ecografo per fare un'ecografia vaginale, respiro profondamente e cerco di rilassarmi. Inizia, pure questo mi procura dolore, quando mi controlla la parte sinistra è un fastidio mentre quando si sposta a destra e verso il basso sento lo stesso lancinante e fortissimo dolore che mi devasta e mi fa urlare.
Finalmente capiscono cos'ho … nessuna colica renale, ma una piccola emorragia nel duglas, spazio che si trova dietro all'utero, che mi ha infiammato tutto l'apparato riproduttivo e pensano che sia un follicolo che sia scoppiato sanguinando e che se non fosse per il fatto che io ho dichiarato di aver effettuato una visita ginecologica con tanto di ecografia che lo attesta (che avrei mostrato entro la giornata chiedendo a mio marito di portarla) che era tutto pulito, il venerdì precedente, avrebbero pensato ad una ciste che era scoppiata. Mi ricoverano e mi dicono che dovranno tenermi in osservazione per un paio di giorni per capire se quest'emorragia si sarebbe riassorbita naturalmente, se era ancora attiva o se c'era la necessità d'intervenire e che nel frattempo potevano solo somministrarmi degli antidolorifici.
Mi sembra di vivere dentro ad un brutto sogno, fino a poche ore fa ero pseudo serena in profumeria a sentire le lamentele di una commessa ed ora mi ritrovo in un letto d'ospedale con un dolore lancinante e la magra consolazione che durerà per due o tre giorni....forse!

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