martedì 3 marzo 2009

UN ATTIMO PRIMA COMPRAVO UN PROFUMO, UN ATTIMO DOPO SONO RICOVERTA IN OSPEDALE


Lunedì 26 gennaio sono le 19.00 e siamo ancora dentro alla profumeria ad ascoltare lo sfogo di un'amica di mio marito...non ci vedo più dalla fame ma soprattutto non sopporto più di stare dentro questo negozio mi sento nervosa mi gira un po' la testa.
Altro che mal di testa per la troppa fame!!!
E' proprio vero quando meno ce lo si aspetta...la botta è più forte e fa più male!

Ok! Inizio dall'inizio...

Venerdì 23 ore 17.00
Arrivo puntualissima al mio primo appuntamento, del 2009, dalla ginecologa e sono tranquilla mi sento bene e ho le idee molto chiare:
o ricomincia visitandomi con ecografia compresa e mi prescrive tutti gli esami come se non mi avesse mai visto oppure non mi vedrà più! Sono 6 mesi che mi sottopone sempre e solo ad un esame (che regolarmente risultava sballato) mi ha prescritto un po' di antibiotici ma mai che mi abbia visitato o fatto un ecografia.
Ore 18.00 esco volando dalla felicità, ecografia completa e visita: RISULTATO? Sono sanissima e la prossima settimana effettuerò gli esami del sangue e un tampone, che secondo la dottoressa risulteranno perfetti e finalmente chiuderò con tutte queste visite.
Come arrivo da mio marito gli comunico subito la bella notizia e lui mi aggiorna sui programmi del fine settimana … ha deciso di cucinare una lepre in salmì, quindi passeremo tutto il sabato sera in cucina per poi passare la domenica in campagna e cenare con amici con delle strepitose tagliatele al sugo di lepre e carne cotta alla brace!

Sabato 24 è un classico pre festivo, qualche commissione al mattino, un po' di spese al supermercato pranzo e pomeriggio in casa a stirare controllando di tanto in tanto la lepre che si cuoceva lentamente in cucina. La sera ero un po' stanca e sarà per il forte profumo del ragù di lepre che mi sento sazia e decido di cenare con un the e qualche biscotto.

Domenica 25 mattina tranquilla, colazione e passeggiata in centro un pranzetto leggero e via verso la campagna per riscaldare l'ambiente e accendere un bel fuoco per la sera.
Gli amici non tardano ad arrivare e l' atmosfera è veramente molto bella...fuoco acceso,tavola ben apparecchiata, ragù di lepre venuto gustosissimo e tagliatelle artigianali fatte da mia suocera!
Ore 20.00 tutto pronto SI CENA! Una, due, tre forchettate delle stupefacenti tagliatelle ed io mi sento lo stomaco gonfio, mi sento sazia! Penso ”pesantucce le tagliatelle alla lepre! “ anche se sono la sola a non riuscire a mangiarne oltre e cedo il mio piatto a mio marito che incredulo lo accetta anche se rimane sorpreso e mi guarda con sospetto. Dopo un' oretta lo stomaco mi si riapre e riesco a mangiare un po' di carne con un po' di pane.

Lunedì 26 ricomincia la settimana lavorativa, la mia collega venerdì scorso ha inviato il certificato medico e non sarà presente per una settimana e così sono sola, mi organizzo il lavoro per fare in modo che quando tornerà potrà trarre le somme e preparare bene tutti i conti per il prossimo collegio sindacale che non è poi così lontano.
Nel pomeriggio le faccio uno squillo per sentire come si sente e alla sua contro domanda “ e tu? Come stai?” rispondo “ Benissimo! Tra poco arrivo a casa e con mio marito credo che andremo in profumeria poi finalmente a casa ho già fame, ieri sera mi sentivo un po' gonfia di pancia ma probabilmente sono state le tagliatelle alla lepre che mi hanno stuccato, era da sabato che inalavo il loro profumo ah!ah!ah!”
Ecco che mi ricollego all'inizio di questo mio racconto...sono le 19.00 e siamo in profumeria.... finalmente alle 20.00 rientriamo a casa, tra una chiacchiera e l'altra prepariamo la cena MA io improvvisamente sento nuovamente uno strano gonfiore alla pancia e la fame è svanita così opto un'altra volta per un thè con qualche biscotto.
Ore 20.45 sono comodamente sdraiata sul divano e sento una forte fitta alla pancia che piano piano si fa sempre più insistente e costante e dalla pancia si è spostata verso il basso. Non riesco a stare in una posizione se non per pochi minuti, mi siedo, poi mi sdraio su un fianco poi sull'altro ma nulla il dolore rimane costante, così decido di prepararmi il vecchio rimedio della nonna: una dolce borsa dell'acqua calda, che io posseggo con un copri borsa di peluches a forma di tigre.
Mio marito si agita ma lo tranquillizzo e, mentre lui deve uscire per andare al lavoro, io mi dirigo verso il letto e lo rassicuro che con una rigenerante dormita abbracciata al mio caldo tigrotto, tutto sarebbe passato.
MAGARI!
E' mezzanotte e sono piegata in due dal dolore con le lacrime agli occhi, ora sento un grandissimo dolore al basso ventre, all'altezza delle ovaie, in particolare nel lato destro e mi si è spostato anche alla schiena, all'altezza del rene destro per non parlare del fatto che non riesco in nessun modo a stare seduta.
BASTA! Vado al pronto soccorso, chiamo mio marito e lo avviso che venga a prendermi perchè non ce la faccio più.
Ore 00.30 siamo al pronto soccorso e appena arrivata aspetto solo 5 minuti e mi registrano subito, due domande di routine poi appena termino di descrivere i miei sintomi e il mio dolore mi fanno un test immediato alle urine e...... COLICA RENALE.
Immediatamente mi mandano dal medico di turno dove mi visitano più accuratamente e mi fanno la classica domanda: “ è in gravidanza?” ed io li sconvolgo rispondendo “non lo so, non prendo precauzioni da anni e venerdì ho effettuato una visita ginecologica che mi ha confermato che sono alla fine dell'ovulazione quindi può essere che questa sia la volta buona ma è troppo presto per dirlo!”. Il medico decide di trattarmi come se fossi in gravidanza in attesa di una visita ginecologica immediata, del test di gravidanza (anche se inutile, appunto, troppo presto perchè risulti positivo!) e un' ecografia addominale per vedere se ci sono tracce di calcoli, nel frattempo mi prescrive una flebo di un blando antidolorifico e la classica flebo di fisiologia.
L'antidolorifico comincia entro breve a fare effetto e il dolore diminuisce e torna tollerabile, un dolore sordo, costante ma tollerabile, tanto che sono già le 3.00 e decido di costringere mio marito a lasciarmi da sola in pronto soccorso per andare a casa e riposare un po'.
La situazione sembra sotto controllo e le cure invece decisamente lunghe, quindi avrò bisogno di lui, riposato, per l'intero giorno che non tarderà molto ad iniziare. Poco convinto mi saluta ed io riesco pure ad addormentarmi un po', sono dentro la sala d'attesa del pronto soccorso, assieme ad altre 3 persone, un'anziana che non è più in grado di comunicare con il resto del mondo se non con lamenti rauchi e poco aggraziati, un'altra anziana che non è cosciente di dove si trovi in questo momento e chiede continuamente che ore sono, che deve fare pipì (ha in catetre ma non se ne rende conto) e vuole andare a casa , quest'albergo non le piace perchè c'è troppa luce e non riesce a dormire, per completare il cerchio un uomo, sordo come una campana, che si è procurato uno strappo alla schiena e nega di essere lui stesso il responsabile di questo strappo per aver sollevato non ho ben capito cosa come se fosse un ragazzo dal fisico atletico ed allenato.
Nel mezzo di tutto questo caos riesco ad assopirmi e sento solo voci lontane, fino a quando arriva un infermiere e con ben poca simpatia mi preleva (sono sdraiata sopra ad una barella) e alla mia domanda “dove mi porti?” tarda a rispondere ed in modo veramente triste “ via, dove vuoi che ti porti!”.
Sono dentro una stanza con un medico del 118 che con fare molto sbrigativo, poco gentile e senza tanti riguardi per il mio male mi chiede di sollevare la maglia e prepara l'ecografo...ok! Mi fa un ecografia, penso, non fa male.... le ultime parole famose, avete mai fatto un ecografia addominale completa e profonda alla ricerca di calcoli o sabbiolina sospetta con un dolore tremendo in questa zona?
Fa un male tremendooooooooooooo, indescrivibile. Vero! Io ho una soglia del dolore molto bassa ma un dolore così forte non ricordo di averlo mai provato, oltre al fatto che più io urlavo dal male più questo spingeva e ravanava contro la mia pancia, il mio stomaco, il mio basso ventre con quel cavolo di strumento ricoperto di gel freddissimo!
Risultato? Nulla tutto pulito, probabilmente stavo espellendo della sabbia impercettibile ad occhio nudo che mi infiammava le vie urinarie, anche se io non percepivo nulla in quella zona dato che quando facevo pipì non sentivo dolore o bruciore ma ...per me non ci ha capito un cavolo e non sapeva come giustificare il fatto che mi faceva così male! Sempre insensibile al mio stato sotto schock per il dolore che mi aveva appena procurato mi porge un fazzoletto per il naso di un puffo e mi invita a pulirmi dall'immenso quantitativo di gel che è cosparso il mio addome e ventre e nel frattempo chiama l'infermiere che mi riporti in sala d'attesa per la visita ginecologica dato che lui non ha trovato nulla! L'infermiere mi abbandona nel mezzo della sala d'attesa con la faccia rivolta al muro senza preoccuparsi di lasciarmi il campanello a portata di mano per eventuali necessità e sparisce. Sono ancora sconvolta con le mani e le braccia che stringono la mia pancia ancora dolorante quando ho un attacco improvviso di fitte lancinanti...per rispetto delle altre persone che come me sono in questa cavolo di sala d'attesa e stanno soffrendo cerco di trattenermi e non urlare ma non resisto a lungo e scoppio in un pianto disperato ma nessuno di competente sembra essere interessato al mio improvviso dolore, così la signora che assiste l'anziana incapace di comunicare con il mondo esterno, gentilmente, si avvicina e preme il pulsante per chiamare l'infermiere\a, che quando arriva mi guarda con faccia impassibile quasi più verso l'indispettito e poi mi dice andrò a prenderti un'altra flebo di antidolorifico!
Dai và! Secondo te io mi stò divertendo, cosa dici questa notte non sapevo come fare mattina e sono venuta qui a romperti le scatole così per fare qualcosa di diverso? STRONZO! Era un infermiere!!!
Un po' mi sono pentita di aver spedito a casa mio marito ma allo stesso tempo sono già le 4.30 ed io sono ancora qui in questa cavolo di sala senza aver avuto nessuna risposta e nessuna soluzione al mio dolore...non potevo permettere che si facesse tutta la notte in bianco, avrò bisogno di lui durante tutto il giorno, così mi faccio forza e con il viso bagnato di lacrime prego perchè l'antidolorifico faccia presto a fare effetto.
Ore 4.45 mi vengono nuovamente a prelevare e mi portano al secondo piano in ginecologia per una visita e un'ecografia. Scendo a fatica dalla barella, mi spoglio e salgo sulla poltrona per la visita, informo il ginecologo di turno che ho effettuato la stessa identica visita venerdì scorso e risultava tutto perfettamente sano e che il dubbio che potessi essere in gravidanza derivava solo dal fatto che non prendo precauzioni e che ero nella fase finale dell'ovulazione ma che comunque era troppo presto perchè si potesse vedere, poi lo informo che all'accettazione del pronto soccorso mi hanno diagnosticato una colica renale. Il medico prende atto di tutto quel che gli dico e si avvicina, comincia tastandomi, pure lui, l'addome ed io urlo istericamente poi alla terza “palpata” gli fermo la mano fissandolo con uno sguardo implorante, con gli occhi pieni di lacrime, perchè la smettesse di “torturarmi”. Sconvolto si ferma e prepara l'ecografo per fare un'ecografia vaginale, respiro profondamente e cerco di rilassarmi. Inizia, pure questo mi procura dolore, quando mi controlla la parte sinistra è un fastidio mentre quando si sposta a destra e verso il basso sento lo stesso lancinante e fortissimo dolore che mi devasta e mi fa urlare.
Finalmente capiscono cos'ho … nessuna colica renale, ma una piccola emorragia nel duglas, spazio che si trova dietro all'utero, che mi ha infiammato tutto l'apparato riproduttivo e pensano che sia un follicolo che sia scoppiato sanguinando e che se non fosse per il fatto che io ho dichiarato di aver effettuato una visita ginecologica con tanto di ecografia che lo attesta (che avrei mostrato entro la giornata chiedendo a mio marito di portarla) che era tutto pulito, il venerdì precedente, avrebbero pensato ad una ciste che era scoppiata. Mi ricoverano e mi dicono che dovranno tenermi in osservazione per un paio di giorni per capire se quest'emorragia si sarebbe riassorbita naturalmente, se era ancora attiva o se c'era la necessità d'intervenire e che nel frattempo potevano solo somministrarmi degli antidolorifici.
Mi sembra di vivere dentro ad un brutto sogno, fino a poche ore fa ero pseudo serena in profumeria a sentire le lamentele di una commessa ed ora mi ritrovo in un letto d'ospedale con un dolore lancinante e la magra consolazione che durerà per due o tre giorni....forse!

6 commenti:

annapaola ha detto...

cavolo..:-(( certo che.. anche te.. una normale colica no eh..!!! scherzo eh..meno male che ,se stai scrivendo,il peggio pare passato.
auguri di veloce guarigione
baci
apaola

Dori ha detto...

cavolo! non ho parole da dirti, ma direi che stai meglio se lo hai raccontato sul blog. Ti auguro di tornare presto in perfetta forma
un bacione Dori

ValeTata ha detto...

cucciola!!!! ti abbraccio senza palparti lo stomaco... smack

Bubi ha detto...

Smacksmacksmack

Country Lou ha detto...

Bentornata ! anche se non completamente in forma, ma bentornata cara Maffy fra di noi !!
Ti aspettavamo tutte lo sai ???
Un abbraccio.

Anna ha detto...

ero passata dal blog di country lou e ho visto il titolo del tuo blog.. sono venuta qui e ho letto quello che ti è accaduto..
Hai tutta la mia comprensione, d'altronde i medici e gli infermieri sono persone come tutte le altre, non è detto che l'aver scelto quella professione li renda affatto affatto migliori.
Io personalmente li ho in genere in pochissima simpatia.
Auguriamoci che anche tra di loro ce ne siano di seri, competenti e magari anche un pò più umani.

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